“Aiutateli” I sahrawi dei campi di Tindouf sviluppano la loro lotta per riconquistare i propri diritti contro la banda al potere del Fronte Polisario

Una nuova era nei campi di Tindouf, i cui eroi sono gli abitanti del campo, dopo quasi mezzo secolo di attesa per la comunità comunità internazionale e contare su di essa per porre fine alle loro sofferenze sul suolo algerino, e dopo lunghi anni di assedio, ingiustizia, uccisioni, furto di aiuti e fame della popolazione, senza il minimo intervento della comunità internazionale, e dopo migliaia di lettere, denunce, manifestazioni e proteste che non hanno dato risultati, e che non sono riuscite a indurre le organizzazioni umanitarie a cessare di sostenere la cosca del Polisario al potere, o almeno che le organizzazioni si facciano carico della distribuzione degli aiuti al posto della dirigenza del Polisario e dei suoi Sponsor algerino.

Dopo tutto questo, e per paura di aspettare l’ignoto, i Sahrawi hanno iniziato una nuova forma di lotta, in una battaglia per riconquistare i propri diritti con le proprie mani, questi abitanti si sono organizzati in gruppi umani secondo categorie ed età per denunciare la tirannia del Polisario Qualche tempo fa gruppi si sono adoperati per impedire lo scambio di poteri tra funzionari del Polisario dopo l’ultimo congresso. Altri gruppi hanno impedito l’organizzazione di attività e celebrazioni in diversi stati da parte dei rappresentanti del Fronte Polisario. Oggi un folto gruppo di giovani, che ha deciso di ricercare e indagare in proprio le rotte del contrabbando di carburante dai campi attraverso le reti del contrabbando e dei traffici illeciti, e dopo un lungo tracciamento e controllo, l’operazione ha portato all’arresto di un camion appartenente a un dirigente anziano di nome “Salem Labsir”, braccio destro del leader del Polisario, “Brahim Ghali”. Il gruppo di giovani ha filmato il camion per denunciare le modalità di contrabbando e furto dilaganti nei campi.

Questa mossa militante è arrivata pochi giorni dopo lo scandalo di un incendio in una stazione di vendita di carburante, appiccato alle fiamme da ignoti, e le registrazioni delle telecamere sono state distrutte, a nuova prova del caos della sicurezza e dell’allarmante insicurezza e conflitto tra i commercianti di carburante e reti di contrabbando. , che sono attivi con la consapevolezza del regime algerino, perché l’Algeria è quella che rifornisce di carburante i campi di Tindouf, e l’Algeria copre le operazioni di furto di questo materiale e lo contrabbanda nelle regioni limitrofe, il che sembra essere un sostegno indiretto da parte L’Algeria a favore del Polisario al potere.

La lotta popolare nei campi è un passo importante e avrà un impatto sul destino dei sahrawi nei campi di Tindouf, ma ha bisogno del sostegno internazionale, della copertura mediatica e dei diritti umani. consapevolezza collettiva, e necessita anche di marketing e diffusione per sostenere con tutti i mezzi e i passi di liberazione intrapresi dagli abitanti del campo.