L’addestramento militare iraniano dei militanti del Polisario in Siria, smascherato dopo la loro cattura ad Aleppo, intensifica gli appelli per designare il gruppo separatista come organizzazione terroristica.
I recenti sviluppi in Siria hanno rivelato la cattura di circa 30 militanti del Fronte Polisario da parte delle forze di opposizione siriane ad Aleppo, evidenziando le crescenti preoccupazioni per l’espansione dell’influenza dell’Iran in Nord Africa e il suo ruolo nell’addestramento dei gruppi separatisti.
Secondo fonti della sicurezza che hanno parlato con diversi organi di stampa, i militanti sono stati arrestati quattro giorni fa ad Aleppo dopo essere stati abbandonati dalle forze del regime di Al-Assad durante i recenti scontri.
L’ex deputato iracheno Omar Abdul Sattar ha per primo richiamato l’attenzione sull’incidente, dichiarando che i militanti sono stati trovati in un campo nella zona rurale di Aleppo dopo essere stati trasportati lì dall’Algeria con il sostegno iraniano.
“Erano sotto la supervisione del consigliere militare iraniano Borhashmi, che è stato ucciso, e stavano ricevendo un addestramento militare prima del loro previsto ritorno a Tindouf per usare queste esperienze in operazioni contro i territori marocchini”, ha osservato.
“Dopo aver completato un addestramento speciale sotto i consiglieri militari iraniani nei campi di Tindouf, sono entrati in Siria diversi mesi fa usando passaporti algerini”, ha detto una fonte della sicurezza marocchina a un sito web di notizie locali. La loro missione avrebbe coinvolto il sostegno al regime di Bashar Al-Assad contro potenziali offensive di opposizione.
L’incidente ha provocato un’azione diplomatica immediata da parte dell’Algeria. Il ministro degli Esteri Ahmed Attaf ha discusso la questione durante una telefonata con il suo omologo siriano giovedì.
L’ambasciatore algerino in Siria, Kamel Bouchama, ha tentato di minimizzare la situazione sottolineando che “500 algerini vivono ad Aleppo”, senza affrontare direttamente la presenza dei militanti del Polisario.
Fonti diplomatiche indicano che l’Algeria sta attivamente cercando una mediazione turca per il rilascio dei militanti, data l’influenza della Turchia sui gruppi di opposizione siriani.
Il governo algerino ha anche istituito una cellula di crisi per gestire la situazione, fornendo numeri di contatto di emergenza per i suoi cittadini in Siria.
Collegamento con l’Iran e addestramento militare
Ulteriori dettagli sul coinvolgimento dell’Iran sono emersi attraverso Fahad Almasri, capo del Fronte di Salvezza Nazionale della Siria, che ha rivelato in un articolo pubblicato sull’agenzia di stampa israeliana Yedioth Ahronoth che “la Guardia Rivoluzionaria dell’Iran ha inviato circa 200 elementi del Polisario, sostenuti dall’Algeria e dall’Iran, nel sud della Siria”.
Queste forze erano specificamente di stanza all’aeroporto militare di Thaala, al battaglione di difesa aerea di Sweida e alla 90a Brigata, situata a soli 20 chilometri dalle alture del Golan.
Almasri ha rivelato che l’Iran ha addestrato elementi del Polisario nelle località dell’esercito siriano nelle zone rurali di Daraa negli ultimi tre anni.
Ha messo in dubbio le motivazioni dell’Algeria nel sostenere il Polisario nella sua ostilità nei confronti del Marocco, mantenendo un forte sostegno al regime di Al-Assad in Siria e allineandosi con la Repubblica islamica dell’Iran contro il popolo siriano.
L’attivista politico siriano ha avvertito che la milizia Polisario ora rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale dell’Algeria, soprattutto da quando ha iniziato a prendere ordini diretti dalla leadership iraniana.
L’operazione di addestramento fa parte della più ampia presenza militare dell’Iran in Siria, dove Teheran mantiene più di 60 milizie sparse in oltre 520 località.
I recenti cambiamenti tattici nella regione hanno visto Hezbollah evacuare numerose posizioni nel sud della Siria di fronte alle alture del Golan, con queste posizioni occupate da membri delle milizie delle Forze di Mobilitazione Popolare, molti dei quali sono stati naturalizzati dal regime di Al-Assad.
La figura dell’opposizione siriana ha sottolineato che il dispiegamento da parte dell’Iran di elementi del Polisario in Siria rafforza le richieste internazionali di designare questa organizzazione come un gruppo
Ha sottolineato che “il Fronte Polisario non solo minaccia l’integrità territoriale del Marocco, ma rappresenta anche una minaccia per il sistema di sicurezza regionale, che richiede un’azione seria per eliminare questa organizzazione e ritenere responsabili tutti coloro che la sostengono e la assistono”.
Contesto storico e implicazioni
Non è la prima volta che il Fronte Polisario è coinvolto in conflitti regionali. Nel 2011, i militanti del gruppo hanno combattuto a fianco delle forze di Gheddafi in Libia, anche se il loro sostegno non è riuscito a impedire l’eventuale collasso del regime. La Siria ha mantenuto il riconoscimento dell’autoproclamata “SADR” del gruppo separatista dal 1980.
L’incidente ricorda la decisione del Marocco del 2018 di interrompere le relazioni diplomatiche con l’Iran sul ruolo di Teheran nell’armare e addestrare i militanti del Polisario attraverso Hezbollah. Fonti diplomatiche hanno costantemente indicato il ruolo dell’Algeria come facilitatore in questa alleanza, fornendo il necessario sostegno operativo tra il gruppo separatista, Hezbollah e l’Iran.
Questi sviluppi hanno rinnovato gli appelli per designare il Fronte Polisario come organizzazione terroristica, in particolare date le sue documentate connessioni con l’Iran e le sue attività militanti. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2025, che in precedenza riconosceva la più probabile.
La presenza di militanti del Polisario in Siria sottolinea la più ampia strategia dell’Iran di espandere la sua influenza nella regione del Maghreb. Gli analisti della sicurezza suggeriscono che rafforzando militarmente il Polisario, Teheran mira a creare una nuova zona di instabilità, potenzialmente minacciando la sicurezza regionale oltre la semplice integrità territoriale del Marocco.
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