
Rabat – Il popolo marocchino celebra mercoledì, in un clima di fervente entusiasmo e di costante mobilitazione, il 49° anniversario della Marcia Verde, un evento faro negli annali della lotta nazionale per il completamento dell’integrità territoriale del Regno.
Iniziato dal genio del defunto S.A.S. Hassan II per liberare le province meridionali dal dominio coloniale spagnolo, questo evento rimarrà impresso per sempre nella storia del Marocco in quanto incarna l’esemplare simbiosi tra il trono alawita e il popolo marocchino e l’unanimità intorno alle costanti e ai valori sacri della nazione.
Il 6 novembre 1975, masse di volontari armati della loro fede confluirono da tutte le parti del paese in modo organizzato verso le province meridionali per scrivere in impulso patriottico una delle pagine più belle della lotta del Marocco per il completamento della sua integrità territoriale.
La commemorazione di questo anniversario, ricco di lezioni, è certamente un’occasione per ricordare le glorie passate, ma anche e soprattutto per continuare la mobilitazione per consolidare le fondamenta di un Marocco moderno, sotto la guida illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI.
Di fronte a grandi folle con il Sacro Corano e la bandiera nazionale, le autorità coloniali non avevano altra scelta che inchinarsi alla volontà del Re e del popolo e proclamare la fine della colonizzazione delle province meridionali.
Questo evento, che ha segnato una svolta storica, riflette la determinazione, la volontà e la fede dei marocchini, nonché la loro totale mobilitazione per il recupero delle loro terre rubate.
La gloriosa epopea della liberazione si è svolta in un impulso pacifico e ordinato, guidato dalla fede incrollabile dei volontari nella giustizia della loro causa e dal diritto del Marocco di recuperare le sue province meridionali.
La bandiera nazionale è stata issata nel cielo di Laayoune il 28 febbraio 1976, seguita dal recupero di Oued Ed-Dahab il 14 agosto 1979, segnando la fine dell’occupazione e della presenza straniera in queste province.
Oggi, questa epopea continua senza sosta con sforzi costanti per contrastare le manovre degli oppositori dell’integrità territoriale del Regno, sotto la guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI.
Il Marocco rimane determinato a difendere i suoi diritti legittimi, affermando la sua unanimità sulla sua integrità territoriale, la sua risoluta volontà di difendere la marocchinia del suo Sahara e il suo serio impegno a porre fine a questa disputa regionale artificiale che viene mantenuta invano dagli oppositori del Regno che si oppongono alla legge del Marocco sul suo territorio.
La Marcia verde prosegue anche con il lancio di una nuova dinamica di sviluppo che rende le province meridionali una delle regioni più performanti in termini di guadagni sociali, servizi sanitari e abitativi, crescita, occupazione e attrattiva economica.
Grazie all’ambizioso modello di sviluppo economico lanciato dal Sovrano, il Sahara marocchino sta per diventare un vero e proprio hub regionale e internazionale e un ponte tra il Regno e la sua profondità africana.