Manama – Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio Lo assista, ha indirizzato un discorso al 33º Vertice della Lega degli Stati Arabi, che ha aperto i suoi lavori giovedì a Manama, nel Regno del Bahrain.
Ecco il testo integrale del Discorso Reale, letto dal Capo del governo, il Sig. Aziz Akhannouch.
“Lode a Dio, preghiera e saluto sul Profeta, sulla Sua famiglia e sui Suoi compagni
Carissimo Fratello, Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al-Khalifa, Sovrano del Regno del Bahrain, Presidente del 33º Vertice Arabo,
Maestà, Eccellenze, Altezze,
Eccellenza il Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, Desidero innanzitutto esprimere i Miei più sinceri ringraziamenti e la Mia Alta considerazione al Mio Carissimo Fratello, Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al-Khalifa, per il gentile invito che ci ha rivolto a partecipare a questo Vertice arabo. A tal proposito, auguriamo al Regno Fratello del Bahrain pieno successo durante la sua presidenza della 33ª sessione di questo Vertice.
Ringrazio calorosamente anche il Mio Augusto Fratello, il Custode delle Due Sacre Moschee, il Re Salman bin Abdulaziz, nonché il Suo Principe Ereditario, Sua Altezza Reale il Principe Mohammed bin Salman, per la riuscita presidenza della precedente sessione del Vertice arabo.
Maestà, Eccellenze, Altezze,
La tenuta di questo importante Vertice in una congiuntura regionale e internazionale critica, riflette la nostra comune preoccupazione di affrontare le nostre questioni prioritarie con un approccio lungimirante e realistico volto a migliorare la situazione attuale e affrontare le sfide di sicurezza e sviluppo che la Nazione araba si trova ad affrontare.
A tal riguardo, in questi momenti difficili che sta attraversando la questione palestinese a seguito della flagrante aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, siamo ancora più determinati a mantenere la Causa palestinese al centro di ogni azione volta a instaurare una pace giusta e duratura nella regione del Medio Oriente.
A tal proposito, ribadiamo il Nostro costante sostegno al popolo palestinese fratello per recuperare i suoi diritti legittimi e stabilire il suo Stato indipendente e sovrano, sui confini del 4 giugno 1967, con Al-Qods Est come Capitale, sulla base della soluzione dei due Stati.
Gli atti di rappresaglia perpetrati nella Striscia di Gaza hanno rivelato gravi violazioni che contravvengono alle disposizioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.
Ribadiamo quindi la Nostra ferma condanna dell’uccisione di innocenti. Ribadiamo inoltre che l’imposizione di una nuova realtà nella Striscia di Gaza e i tentativi di spostamento forzato dei Palestinesi sono inaccettabili, poiché non fanno che aggravare la situazione e generare maggiore violenza e instabilità.
Nello stesso ordine di idee, ribadiamo che la Striscia di Gaza è parte integrante dei territori palestinesi e dello Stato palestinese unificato. Pertanto, insistiamo con forza sulla necessità di fornire, in modo rapido e sostenibile, gli aiuti umanitari ai Palestinesi in tutta la Striscia di Gaza e di rafforzare la protezione dei civili disarmati.
In qualità di Presidente del Comitato Al-Qods, continueremo, in stretta coordinazione con il Nostro Fratello, Sua Eccellenza, il Sig. Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, a fare tutto il possibile per preservare lo status giuridico e il carattere storico e civile della Città santa.
Parallelamente, grazie al lavoro svolto sul campo dall’Agenzia Bayt Mal Al-Qods, il braccio esecutivo del Comitato Al-Qods, proseguiamo l’attuazione di programmi e progetti concreti volti a salvaguardare l’identità culturale della Città santa e a migliorare la situazione sociale e le condizioni di vita della popolazione maqdessita per aiutarla a resistere e mantenersi nella Città santa.
Per quanto riguarda la situazione dolorosa e deplorevole che imperversa in alcuni paesi arabi fratelli, il Regno del Marocco nutre la speranza di un ritorno alla stabilità in questi paesi, privilegiando il dialogo e le iniziative pacifiche, lontano dalla logica della forza e dalle opzioni militari, affinché siano trovate soluzioni concrete, efficaci e durature.
Maestà, Eccellenze, Altezze,
Constatiamo, con grande rammarico, che la complementarietà e l’integrazione economica tra i paesi della nostra Organizzazione rimangono al di sotto delle nostre aspettative, anche se i nostri Stati dispongono di tutte le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo.
A tal riguardo, è importante sottolineare che questo stato di cose non è una fatalità. Pertanto, è necessario adottare un approccio realistico che creda nell’idea di costruire un progetto comune e rispetti i principi del buon vicinato, della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale dei paesi. È altresì importante astenersi da qualsiasi ingerenza nei loro affari e astenersi dall’alimentare le velleità di divisione e separatismo.
In questo contesto, non possiamo che deplorare, ancora una volta, il fatto che l’Unione del Maghreb Arabo non svolga il ruolo naturale che le spetta, a supporto dello sviluppo comune degli Stati maghrebini, garantendo, in particolare, la libera circolazione delle persone, dei capitali, dei beni e dei servizi tra i suoi cinque paesi membri.
Maestà, Eccellenze, Altezze,
Il futuro della Nazione araba rimane vincolato alla capacità di concepire una visione strategica comune basata su una volontà politica sincera, per consolidare la sua unità e rafforzare i suoi ranghi, al servizio degli interessi comuni dei nostri popoli, e in modo da concretizzare le loro aspirazioni a una maggiore intesa, interazione e complementarietà tra le loro diverse componenti.
Per questo, è necessario prestare particolare attenzione alle nostre risorse umane e, in primo luogo, alla gioventù araba, alla quale è opportuno offrire migliori prospettive di qualificazione e sviluppo, mettendo a sua disposizione strumenti e supporti pedagogici e formativi moderni. È altresì opportuno creare, a beneficio di questi giovani, maggiori opportunità di lavoro in vari settori in modo da favorire la loro partecipazione alla vita politica e la loro integrazione socio-economica.
Infatti, formare e plasmare una gioventù consapevole e responsabile, vera ricchezza dei nostri Stati, è il miglior modo per consolidare la loro posizione, metterli in grado di affrontare le loro sfide decisive affinché possano infine affermarsi come attori influenti nel loro ambiente regionale e internazionale.
Prego l’Altissimo di coronare di successo l’opera che intraprendiamo per il maggior bene della nostra Nazione araba e per rispondere alle legittime aspettative dei nostri popoli.
Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh”